In Italia e nel Mondo sono moltissime le specie alloctone. Essendo più di 37 mila, scopriamo insieme quali sono le più diffuse.

Quattro anni di duro lavoro, più di 100 scienziati e 141 Paesi Membri coinvolti e la consultazione di oltre 12 mila referenze bibliografiche. Il risultato emerso dalla 10ª plenaria dell’Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services (Ipbes) è che sono oltre 37 mila le “specie aliene introdotte dalle attività umane in tutte le regioni e i biomi della Terra.“.

Una quantità impressionante e in continuo aumento. Infatti, il ritmo attuale di introduzione, affermazione e diffusione delle specie aliene viaggia a ritmi che non hanno precedenti nella storia umana: circa 200 specie all’anno.

Oltre 3500 specie, quasi un decimo del totale delle specie aliene, sono classificate come aliene invasive. (ISPRA, 2023). Alcune di queste, come le zanzare e i ratti, sono ben note perché nel corso della storia hanno veicolato malattie talvolta devastanti. E le altre specie quali sono?

Quali sono le specie alloctone in Italia

Per definizione “Le specie alloctone, anche chiamate specie esotiche o aliene, sono quelle specie che vengono trasferite da una regione biogeografica a un’altra al di fuori della loro area di distribuzione naturale, tramite attività umane. Quando queste specie riescono a stabilirsi, riprodursi e diffondersi, possono avere impatti negativi sulla biodiversità locale e sugli ecosistemi” (Lockwood, M. A., Hoopes, M. F., & Marchetti, M. P., 2013).

Secondo la banca dati ISPRA in Italia ci sono 3363 specie alloctone attualmente presenti. Oltre alla già citata zanzara tigre, le specie più diffuse sono:

  • il gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii Girard, 1852), noto anche come “gambero killer”, ha invaso fiumi e laghi italiani mettendo a rischio la biodiversità;
  • lo scoiattolo grigio nordamericano (Sciurus carolinensis Gmelin, 1788), che sta soppiantando lo scoiattolo rosso nativo;
  • la tartaruga dalle orecchie rosse (Trachemys scripta elegans Wied-Neuwied, 1839) diffusa come animale domestico e spesso abbandonata, è stata inserita nell’elenco delle 100 specie esotiche invasive più dannose al mondo;
  • la nutria (Myocastor coypus Molina, 1782), un roditore sudamericano introdotto per l’allevamento di pellicce, ora distrugge argini dei corsi d’acqua e culture;
  • il siluro d’Europa (Silurus glanis Linnaeus, 1758) un grande predatore introdotto nei fiumi italiani, che fa razzia delle specie ittiche locali;
  • l’ambrosia artemisiifolia (L., 1753) è una pianta invasiva di origine nordamericana, è la maggior responsabile di allergie respiratorie e di alcuni danni all’agricoltura.

Degli effetti dannosi delle invasioni di fauna alloctona ne abbiamo già parlato approfonditamente data la varietà di specie coinvolte.

Il paradosso del cormorano in Italia

Il caso del cormorano è emblematico per comprendere le difficoltà di gestione delle specie alloctone. Il cormorano (Phalacrocorax carbo) è un volatile ittiofago, pesa circa 2,5 kg e si ciba quotidianamente di circa 400-600 grammi di pesce.
È un pescatore eccezionale, sia aereo che idrodinamico, può raggiungere in acqua i 10 metri di profondità e immergersi per oltre 90 secondi.

In Italia ha un impatto significativo sugli ecosistemi locali e sulle attività di pesca. Nelle aree nelle quali la densità di cormorani è elevata, come il Delta del Po e i grandi laghi del nord Italia, si verificano squilibri nell’ecosistema acquatico e danni agli allevamenti ittici. (Russell, I. C., et al. 2008 – Cormorant-Fisheries Conflicts: A European Perspective Waterbirds)

Tuttavia, il cormorano è una specie protetta dalla Direttiva Uccelli dell’Unione Europea (Direttiva 2009/147/CE), che mira alla conservazione degli uccelli selvatici e dei loro habitat in tutta Europa. Perciò, gestirlo richiede l’ottenimento di alcune deroghe per il controllo della popolazione, spesso difficoltose e poco efficaci, considerando il continuo incremento numerico di questa specie.

Le specie alloctone più invasive nel Mondo

L’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN) ha un gruppo di studio sulle specie invasive (ISSG), che ha stilato il documento “100 of the World’s Worst Invasive Alien Species“. Dove sono elencate le 100 principali specie aliene che hanno causato gravi danni agli habitat in cui sono state introdotte.

Queste specie, per lo più animali di piccole e medie dimensioni introdotti dall’uomo, hanno soppiantato le popolazioni locali attraverso predazione, infezione o competizione per il cibo. Tra queste, sono incluse anche piante invasive che si diffondono in modo incontrollato, sostituendo la flora autoctona.

Ai primi posti della lista ci sono: l’alga caulerpa (Caulerpa taxifolia), l’albero della seta africano (Spathodea campanulata), il granchio cinese (Eriocheir sinensis), la formica argentina (Linepithema humile), la raganella (Rana catesbeiana), la trota fario (Salmo trutta), la maina comune (Acridotheres tristis), il serpente bruno (Boiga irregularis) e il tricosuro volpino (Trichosurus vulpecula).

Specie alloctone più invasive nel mondo

Come specificato nel documento, le specie alloctone sono state selezionate utilizzando due criteri: il loro grave impatto sulla biodiversità e/o sulle attività umane e la loro rappresentazione dell’ampia varietà di organismi invasivi.

Per garantire una vasta gamma di esempi è stata selezionata una sola specie per ogni genere, ma l’assenza dall’elenco non implica che una specie rappresenti una minaccia minore.

Bibliografia:

https://www.ipbes.net/IASmediarelease
Lockwood, M. A., Hoopes, M. F., & Marchetti, M. P., 2013
Gherardi, F. (2006). Biological invasions in Italy: an overview. Biological Invasions, 8(1), 15-36.
Genovesi, P., & Scalera, R. (2007). Invasive alien species in Italy. Conservation Biology Series.

Carss, D. N. (Ed.). (2003). Reducing the conflict between cormorants and fisheries on a pan-European scale. European Commission, Brussels.
Russell, I. C., et al. (2008). Cormorant-Fisheries Conflicts: A European Perspective. Waterbirds 31(SP2): 246-254.
Carss, D. N., Cormorants and Human Interests: Proceedings of the 7th Conference on Cormorants (2009).

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