Scopriamo cosa sono le zoonosi, come possono essere trasmesse dagli animali selvatici all’uomo e, soprattutto, come prevenirle.

Le zoonosi “sono infezioni o malattie che possono essere trasmesse direttamente o indirettamente tra gli animali e l’uomo” (EFSA, Autorità Europea per la sicurezza alimentare). Il più frequente mezzo di trasmissione delle zoonosi avviene attraverso il consumo di alimenti contaminati o il contatto con animali, principalmente selvatici, infetti.

La diffusione delle zoonosi è collegata a tre principali attori: l’agente patogeno, il vettore e gli animali su cui il vettore si nutre. I vettori più comuni sono le zanzare e le zecche, dalle quali è possibile proteggersi efficacemente attuando alcune buone prassi.

Altre zoonosi invece, a volte invisibili a occhio nudo, richiedono particolari attenzioni e analisi di laboratorio specifiche. È il caso della Trichinellosi, il cui agente causale è un nematode del genere Trichinella, che si trova principalmente nei muscoli di animali selvatici come i cinghiali.

Quali zoonosi possono trasmettere gli animali selvatici: come difendersi

Che parassiti di interesse sanitario possono passare gli animali selvatici?

Come abbiamo visto le vie di trasmissione degli agenti zoonotici all’uomo sono molteplici.
La trasmissione tramite vettore avviene per mezzo di zanzare, zecche, pidocchi e pulci che per alcuni agenti zoonotici fungono da tramite tra animali selvatici e umani.

Essa può avvenire però anche tramite acqua o alimenti contaminati. Per esempio, potrebbero essere contaminati alimenti prodotti da animali infetti che non seguono la filiera di commercializzazione ufficiale controllata.

Le zoonosi la cui sorveglianza risulta prioritaria a causa di diffusione e criticità sono:

  • Campylobacteriosi
  • Salmonellosi
  • Listeriosi
  • Infezioni da E. coli produttori di Shiga tossina (STEC)
  • Brucellosi
  • Tubercolosi dal Mycobacterium bovis, M. caprae
  • Trichinellosi
  • Echinococcosi

Prevenire le zoonosi è fondamentale. Per questo motivo, è nato nel 2004 il progetto Med-Vet-Net: “il primo network intersettoriale dedicato alle zoonosi finanziato dall’Unione Europea e attualmente trasformato nella Med-Vet-Net Association, comprendente istituti di sanità pubblica, veterinaria e sicurezza alimentare“.

L’obiettivo è chiaro: attraverso l’approccio multidisciplinare e multisettoriale, sono coinvolte tutte le figure professionali che possano contribuire alle attività di prevenzione.

Ci sono periodi in cui la zoonosi può essere più importante?

Le interazioni tra le diverse specie animali e i vettori, come ad esempio zecche e zanzare, sono strettamente dipendenti dagli habitat naturali nei quali vivono.

Quindi, l’incidenza delle zoonosi può essere influenzata da diversi fattori, come:

  • Le condizioni climatiche: l’innalzamento delle temperature e dell’umidità possono favorire la proliferazione di vettori come zanzare e zecche, che trasmettono malattie come malaria, dengue e Lyme;
  • Il comportamento delle persone: nel corso della primavera e dell’estate le attività all’aperto aumentano, mettendo le persone a maggior contatto con vettori e animali selvatici che potrebbero trasmettere zoonosi;
  • Il cambiamento naturale o artificiale degli habitat naturali.

Tutti questi elementi sono da tenere in considerazione soprattutto per proteggersi attivamente dai vettori in determinate condizioni e in specifici periodi dell’anno.

Zoonosi quando si sviluppano maggiormente

Come difendersi dalla zoonosi degli animali selvatici

La prevenzione attiva è fondamentale. Per prevenire le zoonosi è necessario evitare il contatto con i vettori, come zanzare e zecche, che potrebbero veicolare le malattie dagli animali a noi.

Alcune buone pratiche da attuare sono:

  • Indossare abbigliamento adeguato: scarpe chiuse, maglie e pantaloni lunghi;
    eventualmente utilizzare sulla pelle e sugli abiti repellenti per insetti, seguendo le indicazioni dei produttori;
  • Non addentrarsi nelle zone in cui l’erba è alta e non sedersi direttamente sull’erba;
  • Evitare i contatti diretti con gli animali selvatici.

È importante ricordare che le zoonosi possono essere trasmesse anche dal consumo delle carni crude degli animali selvatici. È il caso delle infezioni causate da batteri del genere Campylobacter o dalle salmonelle. Per i cacciatori, essendo le persone maggiormente a contatto con le carcasse di animali selvatici, sono necessarie particolari attenzioni.

Fortunatamente, sono sempre più frequenti i corsi a loro rivolti. Un esempio è quello di “Persona formata in materia e sanità“, nato in Emilia-Romagna e molto diffuso anche in Toscana, è un corso che mira a insegnare ai cacciatori il corretto trattamento degli animali abbattuti.

Seguendo quindi un protocollo indicato dai veterinari ASL competenti, si riducono notevolmente le possibilità di contrarre le zoonosi. Non solo, come dimostra il nostro progetto Selvatici e Buoni, in questo modo si valorizzano al meglio le qualità intrinseche di queste pregiate carni.

Bibliografia:

EFSA – Autorità Europea per la sicurezza alimentare
World Health Organisation (WHO). Zoonotic disease: emerging public health threats in the Region. www.emro.who.int/…
Zinsstag J, Schelling E, Waltner-Toews D, Tanner M. From “one medicine” to “one health” and systemic approaches to health and well-being. Prev Vet Med 2011;101:148–56. doi.org/10.1016…
Directive 2003/99/EC of the European Parliament and of the Council of 17 November 2003 on the monitoring of zoonoses and zoonotic agents, amending Council Decision 90/424/EEC and repealing Council Directive 92/117/EEC. Off J Eur Union 2003;2001:65-71.

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