“Con la presenza all’interno del Game Fair continua il percorso di consolidamento della Fondazione UNA Onlus che mira a essere riconosciuta da opinione pubblica e istituzioni come un riferimento imprescindibile per la gestione dell’ambiente e del territorio. All’interno di questo importante appuntamento dedicato alla natura e alle attività outdoor esporremo la nostra mission e i progetti che ci vedono impegnati da mesi e che stanno già generando risultati concreti. Il percorso della Fondazione UNA e’ appena iniziato e crediamo fortemente che Game Fair 2016 rappresenti per noi una tappa fondamentale di arricchimento e di crescita”.

E’ quanto ha dichiarato, Nicola Perrotti, il Presidente di Fondazione Una in occasione dell’apertura del Game Fair 2016 di Grosseto. L’evento e’ dedicato alla caccia, al tiro sportivo e alla vita all’aria aperta e rappresenta l’unico esempio di festa campestre in Italia. In questa cornice si inserisce Fondazione Una Onlus che sintetizza posizioni storicamente diverse come quelle di associazioni venatorie e mondo ambientalista e agricolo.

Qui i visitatori potranno conoscere e approfondire attività e mission di UNA, contribuendo a sostenere i progetti che porta avanti, come quello dedicato allo studio e al monitoraggio della fauna selvatica e in particolare degli ungulati. Il problema della sovrabbondanza di certe specie, come quella dei cinghiali, richiede riposte nuove e deve essere affrontata con equilibrio e pragmatismo, basandosi sul costante aggiornamento dei dati e cogliendo le opportunità economiche ed occupazionali derivanti dalla corretta gestione della fauna selvatica. Tali obiettivi sono alla base del progetto “La Carta d’identità degli ungulati selvatici” curato da ISPRA, Legambiente, Federcaccia, Arcicaccia e AnuuMigratoristi e sostenuto con convinzione dalla Fondazione UNA. Tra i progetti portati avanti dalla Onlus si evidenziano quelli relativi alla costituzione, anche in Italia, di una filiera tracciabile per la selvaggina (in collaborazione con l’Università di Pollenzo di Slow Food); quello in collaborazione con l’Osservatorio sulle Agromafie sulla valorizzazione delle eccellenze alimentari derivanti da pratiche venatorie rispettose della legge; il progetto di salvaguardia dell’orso marsicano (di cui restano soltanto 50 esemplari), realizzato in collaborazione con il Parco nazionale d’Abruzzo; infine quello relativo alla costruzione di una governance europea in materia faunistica.

Ciascuna di queste iniziative avrà ricadute concrete su ambiente, legalità e lavoro: contrasto al bracconaggio, azioni di conservazione della fauna e di prevenzione su incidenti stradali e danni all’agricoltura causati da alcune specie animali, diffusione di sistemi di produzione agroecologici che valorizzino la biodiversità per un uso compatibile delle risorse territoriali, maggiori garanzie in termini di sicurezza alimentare e tutela della salute umana ed animale, valorizzazione delle più efficaci ed efficienti esperienze di governance nei vari Paesi europei in materia di gestione faunistica, creazione di attività produttive in materia alimentare basate su un corretto equilibrio tra uomo e natura.

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